Questo libro raccoglie una documentazione inedita sui fatti di Spalato del 1943 e sui due anni della «prigionia volontaria» degli italiani in Polonia e Germania. L'autore appartiene a quella generazione di italiani che ha avuto il destino di comprendere solo alle soglie della vecchiaia alcuni sviluppi della nostra storia, iterantisi secondo alcune costanti che appaiono chiaramente in sottofondo anche nelle pagine qui presentate. Molti ragazzi degli anni trenta vissero alla scuola di una realtà che li costrinse ad approfondire gli errori dell'insegnamento fascista e, cresciuti nella retorica, reagirono per primi con la ostinata ricerca della verità. Ecco perché essi sono nemici della facile tesi del dimenticare e del perdonare e considerano costruttivi per il nostro paese solo il ricordo e la documentazione, allo scopo di rendere onestamente consapevoli della storia di ieri i cittadini italiani di domani. Gli avvenimenti narrati in questo volume, dall'eccidio dei 49 ufficiali italiani a Spalato, sopraffatti dai tedeschi della divisione SS «Prinz Eugen », agli orrori della prigionia nei campi di concentramento tedeschi in Polonia e in Prussia; la reazione dignitosa sul piano umano di alcune migliaia di ufficiali italiani che scelsero la fame e il rischio della vita per non collaborare in alcun modo con i tedeschi, sono fatti indubitabili, contrapposti con la loro cruda evidenza alla confusione degli spiriti e agli inganni che per anni hanno continuato a fuorviare il senso di una corretta indagine storica. Specialmente ai giovani questo libro può chiarire come il nazisrno, estrema conseguenza del fascismo, comunque si presenti, sia certamente una barriera sulla strada della civiltà. ( )