Një udhëtim i jashtëzakonshëm në mitin grek. Zëri i fuqishëm i Christa Wolf, na rrëfen në këtë libër të bukur jetën e princeshës fatthënëse, e bija e Priamit dhe Hekubës, para dhe pas rënies dramatike të qytetit të saj, Trojës, duke na sjellë Kasandrën, këtë personazh të jashtëzakonshëm, kompleks e që në penën e saj tingëllon aq modern.

Non avrei mai detto che Cassandra potesse colpirmi forte come aveva fatto Medea: Voci della stessa autrice: non mi sembrava un mito capace di coinvolgermi come quello della maga della Colchide. Un pregiudizio che mi ha fatto ritardare la lettura di Cassandra di anni, finendo però per farmelo leggere proprio nel momento migliore.

Tramite Cassandra, infatti, Wolf ci racconta il momento nel quale si afferma definitivamente la società patriarcale, il cui esponente più rappresentativo diventa Achille la bestia, che mi ha fatto venire i brividi tanto il suo personaggio riesce a incarnare tutto l’orrore che la mascolinità tossica porta con sé.

E a costui [Achille] lui, il veggente Calcante, ha poi dovuto cedere sua figlia. Forse si è voluto convincere che solo il più brutale avrebbe potuto proteggere una donna in mezzo ai bruti. Rividi Briseide, quando fummo spinti attraverso il campo dei greci dopo la caduta di Troia. Credevo di aver già visto tutto l’orrore che può vedere un essere umano. So quel che dico: il viso di Briseide superò ogni cosa.

Cassandra sa che il disastro sta arrivando: lo vede nell’estromissione delle donne dal potere decisionale, lo vede nella violenza della guerra, lo vede nella cecità con la quale si persegue l’annientamento dell’altro, lo vede nel potere gerarchico maschile difeso a ogni costo. C’è un modo per evitarlo? Difficilmente. Bisognerebbe imparare ad ascoltare le donne e a dare spazio e importanza al loro punto di vista, oltre a costruire un ideale maschile diverso. Tra uccidere e morire c’è una terza via: vivere.

Wolf mi ha sorpreso tantissimo per la sua capacità di parlare alla me di oggi, alle prese con questa rinnovata fascinazione collettiva per gli uomini forti. È uno di quei libri che secondo me ogni persona, ma soprattutto ogni donna, dovrebbe leggere almeno una volta nella vita, perciò concludo con due consigli per godervelo al meglio.

Il primo riguarda la storia narrata: Wolf non perde tempo in dettagli e ci catapulta immediatamente nella storia, sparando nomi ed eventi a raffica che, soprattutto nelle prime pagine, possono confondere. Vi consiglio quindi un ripasso veloce del mito per non farvi trovare impreparatə.

L’altro consiglio vuole mettervi in guardia sulla struttura del romanzo, che segue il flusso di coscienza di Cassandra e quindi ha molti sbalzi temporali che richiedono tutta la vostra attenzione per essere seguiti. Non mettetevi a leggere Cassandra con distrazione... ( )

"Wann Krieg beginnt, das kann man wissen, aber wann beginnt der Vorkrieg. Falls es da Regeln gäbe, müßte man sie weitersagen. In Ton, in Stein eingraben, überliefern. Was stünde da?
Da stünde, unter andern Sätzen: Laßt euch nicht von den Eignen täuschen."

This is one of Wolf's most famous works - it takes the form of a first-person monologue set within the foreground timeframe of Cassandra's appearance in Aeschylus's Agamemnon. Expanding (a good deal) on her speeches in the play, Cassandra looks back on her life in Troy, the war and fall of the city, and the circumstances that have led to her impending murder by Clytemnestra. Although there's no formal metrical structure, and the narrative is basically a stream-of-consciousness mixing memories of different time-periods quite arbitrarily, Wolf does use a declamatory style that is at least "rhetorically aware" - it echoes the feel of the play, and this is a book you certainly have to imagine being read aloud.

For a feminist writer, the character of Cassandra is just a gift that keeps on giving. She's known above all as a woman doomed not to be listened to, and - as we know from Aeschylus - that was a punishment for saying "no" to sex with Apollo. And there are other traditions that she was a rape-victim and was forced into a political marriage by her father. But she's possibly also the first woman in literature who is there because of the work she does and not because of who her father or her husband is. And for Wolf, she's above all a representative of the transition from the matriarchal societies of the Minoan tradition to the hard new patriarchal culture of the Achaeans.

Cassandra's Troy, in Wolf's account, is being turned into a militaristic police-state by a Himmler-like figure called Eumelos who is fond of the "those who are not with us are against us" version of binary logic; those who still seek to follow the old ways and respect the mother-goddess are being forced underground.

Wolf is such a capable writer that none of this sounds like strident cliché when we meet it on the printed page, and Cassandra is a much more complex character than we might expect. She has a complex relationship with Aeneas, for instance, which seems to be there not for any obvious political reason but simply because Wolf found him an interesting character and wanted to work out for herself what he might be doing in the story. Definitely worth the effort. ( )

eh, povera Cassandra. vittima degli usi di un'epoca. scopriamo che nemmeno gli antichi credevano in realtà agli dèi, che preordinavano gli oracoli e che i mortali figli dei dèi erano dei semplici figli di nn. la bella Elena non esisteva, o cmq non è arrivata fino a Troia.questo libro SI DOVEVA assolutamente leggerlo, in quegli anni, nella mia cerchia...all'inizio non mi piaceva, facevo fatica, poi si è come "sciolto"