William R. Shea

In questo libro William Shea racconta con dovizia di particolari (decine e decine di pagine di note) il pensiero cartesiano sulla fisica: matematica e filosofia insomma non appaiono se non come digressioni ancillarie, importanti - Cartesio ribadisce che il suo pensiero è univoco, e non si può eliminarne una parte lasciando in piedi il resto - ma che restano appunto digressioni. Seguiamo così i primi anni con gli studi dai gesuiti e le prime sue scoperte, come la legge della rifrazione, e i vari testi e lettere prodotti negli anni. Dalla lettura si scopre come Cartesio fosse un bel furbone, pronto a pensare solo al suo vantaggio e a condire con tante belle parole ed esempi belli a vedersi quei ragionamenti che non erano sempre così precisi quanto lui voleva far credere. Non si deve sminuire il suo apporto, intendiamoci: è stato fondamentale nell'allontanarsi dalla scolastica, per esempio. Però bisogna prendere con le pinze quello che dice! La traduzione di Nicoletta Sciaccaluga è scorrevole e per quello che io riesco a capire corretta.… (mere)

This book deals with the different interpretations that have been given to the 'Galileo Affair' in the 19th and 20th century. By critically scrutinizing various biographies of Galileo the authors show how personal views will always influence historical research. Not only old myths (Galileo as a martyr of science) are dispelled, new theories (Galileo Courtier, Galileo Heretic) are also investigated and adjusted.
The book has an apologetic feeling about it; though most of the demystifications are valid, some are far-fetched. The authors seem to be aware that Bertold Brechts marxist play 'Life of Galileo' was never intended as a historically accurate representation, but they still subject it to the same critical procedure (over-justifying this repeatedly). Biagioli's 'Galileo Courtier', which shows that Galileo was as much a social climber as he was a scientist, is criticised on the grounds that it only focuses on the social aspects - which is precisely what Biagioli was doing: developing an underappreciated side of the story without claiming to tell the whole story.… (mere)