Carolina tiene 14 años y es una chica como las demás: quiere hacer más cosas de las que sus padres le permiten, su paga semanal nunca le alcanza para todo lo que le gustaría, quiere una moto para moverse por la ciudad pero le cuesta mucho conseguirla y tarda en llegar mucho más de lo que desearía, tiene la cabeza llena de ideas propias que nunca encajan con las de los adultos…
Es una chica optimista y alegre. Pronto conoce a nuevas amigas en el instituto con las que empieza una relación de confianza y amistad. Y allí, entre libros, clases, fiestas con los amigos, besos en portales oscuros… Llega su primer amor verdadero, Massimiliano.

"Il tempo va e passano le ore
e finalmente faremo l'amore
solo una notte o tutta la vita
speriamo prima che l'estate sia finita"

Nella società contemporanea tra i 14 e i 30 anni si può anche vivere come nella canzone di Britti: aspettando che l'amore, la vita e forse anche il lavoro ci vengano a prendere, quasi per caso.
E la prima generazione cui questo è stato concesso è stata la mia, quella dei figli dei figli della guerra; noi nati dalla metà degli anni '60 in poi, noi che avevamo genitori che erano sì nati durante la guerra, ma troppo piccoli per ricordarsela se non come un rumore di bombardamenti e un'atmosfera di grande disagio e che poi hanno vissuto la ricostruzione, la ripresa e il boom economico; erano solo i nonni, forse, a darci qualche monito ma, si sa..., i nonni sono una barba e hanno vissuto in epoche ormai lontane che nulla hanno a vedere con quel che circonda; noi che il '68 lo abbiamo trovato già bell'e fatto e il '77 lo abbiamo visto fare dai fratelli maggiori, e ci siamo trovati con la liberazione sessuale e quella femminile in via di completamento, noi che abbiamo avuto accesso a tutto per legge democratica: amore, salute, istruzione, noi che, in quanto figli del boom demografico, non siamo mai stati soli, anche se figli unici: ovunque andassimo, qualsiasi cosa facessimo, eravamo sempre una massa. Noi che, volendo e potendo abbiamo potuto baloccarci fino ai 30 anni, poi però basta: bisognava alzarsi, darsi una svegliata e inventarsi qualcosa, un lavoro, un mestiere, un'occupazione creativa e/o redditizia...
Moccia l'ha fatto, e si è dato come missione quella di uccidere la Letteratura Italiana.

Come?
Cosa?
Ah, questa non è una recensione?
E perché, questo è forse un libro?

L'unica cosa valida e divertente sono stati i commenti di chi mi ha preceduto nella lettura :)

Carolina, de 14 años, es libre e independiente. Optimista y alegre, llega al instituto con ganas de más paga semanal y una moto que le permita llegar antes a su cita con sus nuevas amigas y, especialmente, con Massimiliano, su primer amor. Sin embargo, este romance adolescente, que nunca se olvida, también será su primera decepción. El corazón de Carolina se romperá al averiguar que su gran amor la ha traicionado con su mejor amiga, Alis.

Carolina no sólo tendrá que lidiar con este primer desengaño, que la alejará poco a poco de su infancia, sino que deberá enfrentarse a las difíciles relaciones familiares en la novela más intergeneracional de Moccia. La adolescente, como muchas otras de su generación, aprenderá a comprender las preocupaciones de su madre o a entender a su violento, aunque en el fondo adorable, hermano. Gracias a su admirada abuela, Carolina paso a paso irá averiguando qué significa crecer, hacerse adulto.
Como sus obras anteriores, Carolina se enamora, narrada en primera persona, conecta con los adolescentes, enganchados al iPod y a sus móviles. Aunque también deviene un libro imprescindible para los padres que quieran conocer qué hacen y sienten sus hijos cuando salen por la puerta de casa. Sin duda, los libros de Moccia radiografían con humor, ritmo y cascadas de emociones la juventud mediterránea de principios del siglo XXI. Los adultos del mañana.