Ammetto che questo libro mi ha un po'... incasinato. L'ho iniziato super carica e piena di aspettative, colpita dalla sua particolarità (l'essere scritto in prosa) e dal contenuto per poi… mollare un po' il tiro e rallentare. È una storia verosimile e dolorosa. La storia di una famiglia come tante altre che però viene distrutta dai dolori della vita o meglio dall'incidente subito da uno dei suoi membri. Will è un ragazzo atletico e intelligente, uno dei ragazzi più popolari e amati della scuola, un atleta che tutti vorrebbero avere come figlio, un talento che ha tutta la vita davanti ma che ahimè durante una partita rimane coinvolto in un incidente che lo porterà per sempre a convivere con delle disabilità. Dopo il trauma subito ha problemi di depressione, fatica a uscire di casa, ha disturbi neurologici e fisici che gli impediscono di ritornare a fare quello che ha sempre amato, a giocare con i suoi compagni di squadra. Veniamo portati a scoprire la storia di Will e della sua famiglia, a vedere come qualcosa di inaspettato possa distruggere senza fatica un intero mondo. Lo facciamo attraverso gli occhi non di Will bensì del suo fratellino Trace. Il ragazzino ha qualche anno in meno del suo fratellone e proprio per questo lo ha sempre visto come un eroe, come il suo idolo e modello di vita. Trace ha sempre adorato Will e ora si ritrova a vedere il suo mondo capovolto. Il suo fratellone è depresso, è stanco e sempre più isolato dagli altri membri della famiglia. Ha preso a comportarsi molto male nei suoi confronti, non esita a ingannare il padre e frequenta cattive compagnie che lo spingono anche a fare cose… illegali… come ad esempio rubargli dei soldi e un prezioso guantone firmato da una celebrità. Trace è sconvolto da quello che è successo a Will, da come stia cambiato in così poco tempo, ed è costretto a fare i conti con le conseguenze che hanno colpito direttamente anche i suoi genitori. La madre ha deciso di scappare, di andarsene via con la scusa della carriera musicale e ogni volta che Trace telefona per chiedere aiuto lei minimizza riducendo ogni comportamento di Will, anche il più preoccupante, a qualcosa… di normale, un problema di gioventù. Minimizza ogni gesto costantemente non curandosi della sofferenza dei suoi stessi figli. Il padre si è ritrovato solo a gestire un figlio appena adolescente e uno traumatizzato e che si sta apprestando a diventare un adulto e spesso si lascia abbattere, si distrae perdendo importanti campanelli d'allarme. Pagina dopo pagina e con un ritmo incalzante esploriamo le dinamiche familiari e assistiamo all'evoluzione dei rapporti all'interno della casa. La voce di Trace è interessante, giovane e spesso insicura. Trace è un ragazzino che dovrebbe essere aiutato e supportato ma spesso, proprio come il fratello maggiore, viene dimenticato dagli adulti e lasciato solo a farsi carico di dolori pesanti per le sue fragili spalle. Questo libro ti spinge a riflettere a fondo su una realtà che è vicina più di quanto possiamo immaginare. Sono molte le famiglie che si sgretolano di fronte le difficoltà e i dolori della vita e questo volume rappresenta un perfetto ritratto di certe dinamiche. Abbiamo il ragazzo spezzato e perso, incapace di ritornare alla sua vecchia vita e ormai schiavo dei farmaci, il bambino che si deve trasformare nell”uomo” di casa per aiutare il fratello a uscire da quel suo inferno personale, una madre assente e un padre diviso tra i figli e il nuovo rapporto con una compagna più giovane. Un mix decisamente caotico e intrigante da esplorare ma che riusciamo a fare… solo a metà. La voce di Trace è interessante ma riesce soltanto a raccontarci un punto di vista di questa intricata storia. Sarebbe stato utile anche vedere i pensieri di Will per capire meglio cosa può passare nella testa di un giovane che ha subito un trauma così forte. Possiamo solo intuire i suoi stati d'animo, arrabbiarci con lui e spesso… desiderare di abbracciarlo. A lungo andare ho sentito la mancanza della sua voce e ammetto di aver iniziato a provare noia per una storia che si stava trascinando per troppo tempo e sottolineando sempre le stesse cose. Ho avuto l'impressione che il libro fosse molto… troppo lungo. Il fatto che abbia dovuto leggerlo in inglese magari ha anche un po' influito sulla cosa però…. Probabilmente le stesse cose.... le avrei sentite anche con un libro interamente in italiano. Avrei preferito un'opera più corta oppure con Pov alternati per mostrare meglio la storia di questi due fratelli sfortunati. Che dire…. Mi ha lasciato un pochettino… meh… da una parte l'ho adorato per quel intento di osare e raccontarci una storia così verosimile da fare male ma dall'altra non mi sono sentita completamente soddisfatta della lettura. Non mi sento di sconsigliarlo essendo delicato e intimo al punto giusto. In molti momenti mi è venuto da piangere per la sorte di Will e anche per il coraggio di Trace nell'affrontare una situazione così drammatica. Ho provato molte emozioni e questo sicuramente è positivo ma allo stesso tempo… beh.. non posso togliermi dalla mente il fatto che strutturando meglio la storia si sarebbe potuto andare molto più a fondo. Sicuramente è una lettura consigliata ai ragazzi più giovani proprio perché in grado di dare voce a un loro coetaneo, a un ragazzo come tanti, un giovane non privo di difetti e non per forza trasformato in un figo da serie tv nel corso del tempo. È senza dubbio una lettura in grado di far riflettere sull'importanza della famiglia e di un rapporto di fiducia e comprensione reciproca. Non mi sento di bocciarlo, al contrario. Nonostante le difficoltà (se così le vogliamo chiamare) mi sono goduta questo "viaggio" e ho potuto fare pratica con la lingua :D quindi… direi che non è andata così male! ( )