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Leviathan (Oxford World's Classics) af…
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Leviathan (Oxford World's Classics) (original 1651; udgave 2009)

af Thomas Hobbes, J. C. A. Gaskin (Redaktør)

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8,226451,050 (3.55)128
Politics. Nonfiction. HTML:

Thomas Hobbes' Leviathan, from 1651, is one of the first and most influential arguments towards social contract. Written in the midst of the English Civil War, it concerns the structure of government and society and argues for strong central governance and the rule of an absolute sovereign as the way to avoid civil war and chaos.

.… (mere)
Medlem:Mudlark
Titel:Leviathan (Oxford World's Classics)
Forfattere:Thomas Hobbes
Andre forfattere:J. C. A. Gaskin (Redaktør)
Info:Oxford University Press, USA (2009), Edition: Reissue, Paperback, 576 pages
Samlinger:Politics (All) & Religion (All), Dit bibliotek
Vurdering:
Nøgleord:Ingen

Work Information

Leviathan eller Materie, form & magt i et almenvel civilt og kirkeligt af Thomas Hobbes (1651)

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Il 5 aprile del 1588 nasce Thomas Hobbes, autore de "Il Leviatano", pubblicato nel 1651, l'opera più famosa del filosofo inglese. Il titolo si riferisce al mostro marino biblico, usato come metafora per lo Stato assoluto. In un'epoca come la nostra, molti pensano che l'umanità sta per avviarsi verso un destino segnato da questa figura.
La parola "leviatano" ha una lunga e ricca storia che affonda le sue radici nella Bibbia. Il termine appare per la prima volta nella Bibbia ebraica, in particolare nel Libro di Giobbe (40:20–41:26) e nel Libro dei Salmi (74:14).
In questi testi, il leviatano è descritto come un mostro marino di proporzioni gigantesche e terrificanti, spesso associato al caos e al male.
La sua natura precisa rimane misteriosa, con alcune interpretazioni che lo associano a un coccodrillo, un serpente marino o una creatura mitologica.
Nel corso della storia, il leviatano ha assunto diverse valenze simboliche. Potenza e forza: la sua immensità fisica rappresenta una forza incontrollabile e distruttiva. Caos e disordine: la sua natura selvaggia simboleggia il caos primordiale e le forze del male che minacciano l'ordine cosmico. Male e tentazione: in alcune interpretazioni religiose, il leviatano è visto come una personificazione del male e della tentazione che l'uomo deve superare.
Nel Medioevo, il leviatano divenne un'immagine ricorrente nell'arte e nella letteratura, spesso associato al diavolo e alle creature infernali. In epoca moderna, il termine ha assunto un significato più ampio, riferendosi a qualsiasi entità di grande potere e dimensioni, sia in senso positivo che negativo. In particolare, il leviatano è stato utilizzato come metafora dove il potere sovrano viene paragonato a un mostro che garantisce la sicurezza in cambio della libertà individuale. Alcuni critici del sistema capitalistico lo hanno paragonato a un leviatano che domina e sfrutta le persone.
Con la moderna tecnologia, in particolare con IA, l'intelligenza artificiale, il leviatano è visto come una forza potente che può essere utilizzata per il bene o per il male. Per questa ragione tutti si stanno dando da fare, ma ben pochi sanno cosa fare. Ci sono diversi esempi letterari che anticipano l'evento e gli fanno assumere tanto le sembianze di un mostro quanto di un sole dell'avvenire.
Il leviatano è presente in diverse opere letterarie, tra cui "Il Paradiso Perduto" di John Milton, dove il leviatano è una creatura infernale al servizio di Satana. "Moby Dick" di Herman Melville, dove la balena bianca rappresenta una forza della natura incontrollabile e sfuggente. Il "Leviatano" di Thomas Hobbes, e il mostro marino che diventa una metafora per lo Stato assoluto. Una storia ricca e complessa, dunque, che riflette le diverse sfaccettature del potere, del male e del rapporto tra uomo e natura.
Il suo significato continua ad evolversi in base alle nuove sfide e alle nuove interpretazioni del mondo. Il contesto storico in cui nasce l'opera di Hobbes è un periodo turbolento per l'Inghilterra, segnato dalla Guerra Civile e dal conflitto tra monarchia e Parlamento. Hobbes, preoccupato per la discordia e la violenza dilagante, cerca una soluzione per garantire la pace e la sicurezza.
Secondo Hobbes, gli esseri umani sono mossi da egoismo e avidità, e in una condizione naturale, senza un potere superiore, vivrebbero in una guerra di tutti contro tutti ("bellum omnium contra omnes"). Per sfuggire a questo caos, gli individui stipulano un patto sociale, creando un sovrano assoluto, il Leviatano. Un potere sovrano, impersonato da un monarca o un'assemblea, che detiene il monopolio della forza legittima. In cambio della protezione dalla violenza e dall'anarchia, i cittadini cedono al sovrano parte della loro libertà.
La principale caratteristica del Leviatano è il potere assoluto del sovrano che non è soggetto ad alcun limite o controllo. Indivisibile: il potere non può essere diviso o frammentato. Perpetuo: il sovrano regna a vita e la sua autorità non può essere revocata. Obbligo di obbedienza: i cittadini sono tenuti a obbedire al sovrano in qualsiasi caso, anche se il sovrano compie ingiustizie. La ribellione è illegittima e può portare solo al caos.
Le idee di Hobbes sono state criticate per il loro carattere autoritario e per la scarsa fiducia riposta nella natura umana. Tuttavia, il Leviatano rimane un'opera fondamentale per la filosofia politica e ha avuto un'influenza enorme sul pensiero occidentale. Le idee di Hobbes hanno influenzato il contrattualismo sociale di John Locke e Jean-Jacques Rousseau, la teoria della separazione dei poteri di Montesquieu, il pensiero utilitarista di Jeremy Bentham e John Stuart Mill. Quale conclusione possiamo tirare oggi con l'arrivo di AI?
Il Leviatano è un'opera complessa e controversa, che offre una visione pessimistica della natura umana ma, allo stesso tempo, fornisce una giustificazione teorica per lo Stato moderno nell'era dell'Intelligenza Artificiale. Offre spunti di riflessione interessanti e urgenti. In particolare, la sua metafora come potere sovrano assoluto può essere applicata all'IA in diversi modi:
1. Controllo e sicurezza: l'IA può essere vista come un potente strumento per il controllo e la sicurezza. Le tecnologie di IA possono essere utilizzate per monitorare la popolazione, prevenire crimini e disordini, e proteggere le persone da minacce esterne. In questo senso, l'IA può assumere il ruolo del Leviatano, garantendo la pace e la sicurezza in cambio di una certa dose di libertà individuale.
2. Sorveglianza e privacy: l'utilizzo di tecnologie di IA per la sorveglianza può però portare a un rischio di invasione della privacy. La capacità di raccogliere e analizzare grandi quantità di dati personali può essere utilizzata per monitorare le attività e le opinioni dei cittadini, limitando la loro libertà di movimento e di espressione. In questo caso, l'IA potrebbe diventare un Leviatano oppressivo che controlla ogni aspetto della vita dei cittadini.
3. Algoritmi e decisioni: l'IA può essere utilizzata per prendere decisioni in diversi ambiti, dalla giustizia all'economia. L'utilizzo di algoritmi può però portare a una mancanza di trasparenza e di accountability. Le decisioni prese da sistemi di IA possono essere difficili da comprendere e da contestare, creando un sistema di potere opaco e non democratico.
4. Disoccupazione e disuguaglianza: l'avvento dell'IA potrebbe portare a una massiccia disoccupazione, in quanto molte mansioni attualmente svolte da esseri umani potrebbero essere automatizzate. Questo potrebbe creare una forte disuguaglianza sociale, con una piccola élite di tecnocrati che controlla la tecnologia e una grande massa di persone disoccupate e marginalizzate.
5. Etica e responsabilità: lo sviluppo e l'utilizzo dell'IA pongono questioni etiche di grande rilevanza. È necessario definire principi etici per lo sviluppo e l'utilizzo dell'IA, in modo da garantire che la tecnologia sia utilizzata per il bene comune e non per il controllo e l'oppressione.
La Intelligenza Artificiale è una tecnologia rivoluzionaria con il potenziale di migliorare la nostra vita in molti modi. Tuttavia, è importante essere consapevoli dei rischi e delle sfide che questa tecnologia porta con sé. La metafora del Leviatano ci aiuta a riflettere sul potere dell'IA e sulla necessità di un controllo democratico e di una gestione responsabile di questa tecnologia.
Ci sono molte inevitabili domande da porsi: in che modo l'IA può essere utilizzata per migliorare la sicurezza e il benessere dei cittadini?
Come possiamo proteggere la privacy e la libertà individuale dai rischi dell'IA? Come possiamo garantire che l'IA sia utilizzata in modo etico e responsabile? Quali saranno le implicazioni sociali ed economiche dell'IA a lungo termine? Riflettere su queste domande è fondamentale per costruire un futuro in cui l'IA sia una forza per il bene e non una minaccia per la libertà e la dignità umana. ( )
  AntonioGallo | Apr 4, 2024 |
Potentially one of the worst books ever written. He repeats himself over and over, states opinions as facts, and his conclusions are disgusting. Maybe one day I'll be glad I read it (though I definitely didn't finish it), but that day is not today. ( )
  bookonion | Mar 13, 2024 |
Leviathan is a serpent in Hebrew mythology influenced by Tiamat, similar to Rahab in the Book of Isaiah, and written together with Behemoth in the Book of Job. In this book, it is used as a brand-new "political simile" : an artificial person, formed jointly by the people, or an Imperium "artificial political body" bearing the social contract created by the multitude. Leviathan's sword in his right hand suppresses "aristocratic power" and his scepter in his left hand checks "ecclesiastical authority". Compared with the great significance of Contract theory in tracing its origin, Hobbes regarded it as the "vortex" demon devouring resources and highlighted the danger of powerful creation under political affinity, and its foresight as a warning was also valuable. It is only the dogmatic tendency of Hobbes that gives rise to a variety of contradictions and fallacies within the book, but the inspiration for the breakthrough at that time and the later (Rousseau) still attracts respect.
  Maristot | Jun 5, 2023 |
Escrito depois da Inglaterra ter se livrado da subordinação política ao papado, Hobbes justifica e dá uma base argumentativa para as monarquias estatais do século XVII (embora, na verdade, pela quantidade de polêmicas no livro, isso não deve ter acontecido historicamente). Leviatã começa com um tratado sobre a mente e a linguagem, bastante interessante, por uma postura nominalista - só os nomes são universais, e realista pé no chão - já é um empirista britânico, os nomes são maneiras de trazer à tona ideias particulares e criar acordos a partir destas. As ideias são derivadas da sensação, causadas por pressões nos órgãos dos sentidos, imaginações (e memórias) são reminescências, o entendimento parte disso, e tudo tem extensão ou é movimento de coisas extensas, ou são combinados entre os homens, a partir de leis racionalmente determinadas.

O que não existe, não existe mesmo, como por exemplo, coisas incorpóreas, sem extensão. Na parte IV, de fato, há toda uma análise dos erros de supor que há algo não material, e os eclesiásticos são sarcasticamente comparados a fadas, por evocarem coisas que não acontecem nem existem, senão no fantasioso. De fato, Hobbes combate hábitos supersticiosos e enganos metafísicos diversos, com uma análise linguística sóbria, olhando o uso das expressões e palavras, e sua etimologia. Isso desemboca numa curiosa refutação de toda a filosofia grega, com apontamentos históricos do contexto no qual várias superstições metafísicas poderiam ter surgido (Hobbes era também tradutor do grego). Ademais, claro, a filosofia grega não teria um governo que permitiria fundar uma ética (pois como um corpo saudável pode existir sem a cabeça, o bom tirano, que lhe permita dar uma ordenação adequada?); como não há cristianismo não tinham verdades bem fundadas; e como não são nominalistas atribuem existência erroneamente a várias coisas que só existem no modo de falar.

É curioso, entretanto, como da parte 1 de repente estamos, abruptamente, no todos contra todos que é o domínio do natural para o humano, na parte 2. Me pergunto se algum animal é o lobo de si mesmo? Mas tudo bem, tinha-se guerra em toda a parte na Europa, então não é tão exdrúxulo fundar o comportamento no egoísmo selvagem do animal que, por ser racional, aplica-se ao que é melhor para sua conservação. De toda forma, a conclusão é: não havendo guerra civil, estamos no lucro. O que acaba justificando a acumulação e concentração de poder em um soberano, que por pacto (e é curioso os tons mefistofélicos) com os cidadãos, reina sobre eles, com poderes absolutos. De resto, disso seguem diversos tipos de relações contratuais, com conceitos de justiça fundados

A interpretação sobre os livros do cristianismo são os melhores que já pude ler, mas meu conhecimento do assunto é parco. O que eu gosto é que ela se prende a analisar a linguagem utilizada e identificar usos metafóricos e usos literais, restringindo o sobrenatural à incompreensibilidade de Deus e só, e atribuindo toda revelação a um estatuto inverificável que é corroborado ou não historicamente de modo particular, através dos comportamentos e normas os quais sua aceitação ou não resultou. Esse recebimento deve serbloqueado sempre que possível, pois a Igreja não deve ter poder político direto (o que ele deriva das escrituras) e porque ela não pode rivalizar com o monarca. Significados bastante mundanos para metáforas bíblicas, desfazendo confusões que envolvem em interpretar demais as escrituras, provocando confusões entre os empregos metafóricos e os literais. Assim, muitas afirmações, ao trocarem um registro da linguagem por outro, tornam-se nonsense ou então afirmações misteriosas que portanto, devem sofrer investigação quanto ao que foi dito. ( )
  henrique_iwao | Aug 30, 2022 |
Recensione: http://thereadingpal.blogspot.it/2017/01/recensione-57-leviatano.html

Il Leviatano è un testo che mi ha sempre attirato, ma non avevo particolare voglia di leggerlo. Filosofia non è proprio il mio ambito. Eppure...
Hobbes si concentra sulla Politica e, in particolare, nello Stato. Divide quindi il suo testo in quattro sezioni: 1) Dell'Uomo, 2) Dello Stato, 3) Di uno Stato Cristiano e 4) Del Regno delle Tenebre.
Per quanto mi riguarda, ho trovato piuttosto interessanti la prima e la seconda parte, mentre il mio interesse è abbastanza crollato sulla terza parte.
In Dell'Uomo Hobbes si cimenta nella descrizione delle caratteristiche umana, come i sensi, l'immaginazione, la parola. Inoltre parla anche di ragione e scienza, come anche di religione, nonché delle altre caratteristiche umane come le passioni. In questa prima parte ci chiarisce le leggi di Natura e le cause del naturale conflitto che c'è tra uomo e uomo. Interessante, no?
Anche la seconda parte non delude: Hobbes ci parla di come si viene a creare uno Stato, di cosa porta gli uomini ad abbandonare le loro caratteristiche naturali che li portano al conflitto, aderendo ad un patto con altri uomini, il cui fine primo sono la pace (che sostituisce la guerra dell'uomo in natura) e la sicurezza. Ci parla quindi della figura del Sovrano e tutto ciò che riguarda lo Stato e i sudditi. Questa è la parte che più mi interessava, personalmente.
La terza parte, invece... Hobbes ci parla dello Stato Cristiano, e così facendo ci parla di Dio e tira fuori spezzoni dei testi sacri cristiani, che compongono la maggior parte di questa sezione. Mi sembrava di essere tornata a fare catechismo, che già mi annoiava da piccola, figuriamoci ora.
Nella quarta parte ci parla del nostro mondo corrente, che secondo lui è nel periodo del Regno delle Tenebre e, a continuare la sezione precedente, ci dice che il regno di Dio non è ancora venuto.
Pur essendo un testo corposo (e questa versione ha dei caratteri minuscoli), è interessante e tutto sommato sono contenta di averlo letto.
Anche il saggio di Galli è piuttosto interessante, e la traduzione, correlata di note, ottima. ( )
  thereadingpal | Jun 14, 2022 |
Viser 1-5 af 43 (næste | vis alle)
*Malmesburyn ateisti suomeksi*

Liberaalin markkinatalousjärjestelmän syntyä ja olemusta koskevat pohdinnat ovat suomalaisessa keskustelussa viime aikoina lisääntyneet. Mikäli Englantia voidaan 1600-luvulta lähtien pitää modernin, porvarillisen Euroopan pioneerimaana suhteellisen joustavan sosiaalisen rakenteensa sekä poliittisen ja taloudellisen kehityksensä osalta, on englantilaisen poliittisen ajattelun klassikoiden suomentaminen erityisen ajankohtaista. Tuomo Ahon suomennos Thomas Hobbesin Leviathan-teoksesta on suuri kulttuuriteko vielä kolme ja puoli vuosisataa alkuteoksen ilmestymisen jälkeen jo siksi, että Hobbes ottaa kantaa ihmistä, ihmisyhteisöjä ja ylipäätään olemassaoloa koskeviin kysymyksiin tavalla, joka on yhtä ajankohtainen nykyihmiselle kuin se oli Hobbesin aikalaisille.
 

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Molesworth, Sir WilliamRedaktørhovedforfatteralle udgaverbekræftet
Berkel, Abraham vanOversættermedforfatternogle udgaverbekræftet
Curley, EdwinRedaktørmedforfatternogle udgaverbekræftet
Macpherson, C. B.Redaktørmedforfatternogle udgaverbekræftet
McCalluum, R. B.Redaktørmedforfatternogle udgaverbekræftet
Oakeshott, MichaelRedaktørmedforfatternogle udgaverbekræftet
Plamenatz, JohnRedaktørmedforfatternogle udgaverbekræftet
Smith, W. G. PogsonEssaymedforfatternogle udgaverbekræftet
Tuck, RichardRedaktørmedforfatternogle udgaverbekræftet
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Nature (the ary whereby God hath made and governs the world) is by the art of man, as in many other things, so in this also imitated, that it can make an artificial animal.
Citater
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He that is to govern a whole Nation, must read in himself, not this, or that particular man; but Man-kind: which though it be hard to do, harder than to learn any Language, or Science; yet when I shall have set down my own reading orderly, and perspicuously, the pains left another, will be onely to consider if he also find not the same in himself.
The names of such things as affect us, that is, which please, and displease us, because all men be not alike affected with the same thing, nor the same man at all times, are in the common discourses of men of inconstant signification. For seeing all names are imposed to signifie our conceptions; and all our affections are but conceptions; when we conceive the same things differently, we can hardly avoyd different naming of them. For though the nature of what we conceive, be the same; yet the diversity of our reception of it, in respect of different constitutions of body, and prejudices of opinion, gives everything a tincture of our different passions. And therefore in reasoning, a man must take heed of words; which besides the signification of what we imagine of their nature, have a signification also of the nature, disposition, and interest of the speaker; such as are the names of Vertues, and Vices; For one man calleth Wisdome, what another calleth feare; and one cruelty, what another justice; one prodigality, what another magnanimity; and one gravity, what another stupidity, &c. And therefore such names can never be true grounds of any ratiocination. No more can Metaphors, and Tropes of speech: but these are less dangerous, because they profess their inconstancy; which the other do not.

And those who do deceive upon hope of not being observed, do commonly deceive themselves, (the darknesse in which they lye hidden, being nothing else but there own blindnesse;) and are no wiser than Children, that think all hid, by hiding there own eyes.
Fear of oppression disposes a man to anticipate or to seek aid by society, for there is no other way by which a man can secure his life and liberty.
The office of the sovereign (be it a monarch or an assembly) consists in the end for which he was trusted with the sovereign power, namely the procuration of the safety pf the people. To which he is obliged by the law of nature and to render an account thereof to God...and to none but Him.
Sidste ord
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Thomas Hobbes' Leviathan, from 1651, is one of the first and most influential arguments towards social contract. Written in the midst of the English Civil War, it concerns the structure of government and society and argues for strong central governance and the rule of an absolute sovereign as the way to avoid civil war and chaos.

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