Nel secondo volume di ricostruzione dell’opera di Crumb il posto d’onore viene preso dal lavoro più famoso del grande autore statunitense, Fritz il gatto. La travagliata vicenda artistica di Crumb passa proprio per Fritz, il gatto terribile, fannullone e drogato, che rende perfettamente il senso della cultura underground statunitense degli anni sessanta. Con un gatto antropomorfo che si contrappone ai protagonisti della Disney, Crumb lancia un messaggio culturale che si caratterizza per il suo disordine espositivo. Fritz è un mondo di contraddizioni, come le sue donne, tutte formose in linea con i gusti di Crumb, e le sue conquiste. E la stessa fine di Fritz, ucciso dall’autore con un rompighiaccio all’apice del successo dopo la trasposizione cinematografica di Bakshi, dimostra la vivacità intellettuale di Crumb. Nel volume vengono poi proposte le altre storie di animali, come quella di Fuzzy il coniglio, Patricia Pig e Wichita, ratta ballerina. Le storie di Crumb nella loro surreale dimensione sono sempre avvincenti e intense. Ottima la scelta editoriale delle storie da proporre che danno in un lavoro sviluppato in più volumi una dimensione della straordinarietà del lavoro di Crumb. ( )