Il western disegnato da Jean Giraud e sceneggiato da Jean-Michel Charlier è denso, pregno di insidie, inganni e tradimenti. Ed all’interno di questo mondo duro si muove bene Blueberry, tenente dell’esercito nordista, irriverente quanto intelligente. E se il whiskey fa, al solito, da colonna portante degli episodi delle avventure del tenente, potete stare certi che tutto il resto non è mai noia. Mike Donovan, il vero nome di Blueberry, è figlio di un epoca, dove i buoni sono cattivi ed i cattivi sono buoni. Nel tesoro dei confederati, la saga riproposta da Repubblica in questo volume, gli ingredienti per far vivere al massimo al lettore le avventure del tenente ci sono tutti, un enorme tesoro da recuperare, i loschi traffici dell’esercito nordista, quelli dei messicani, banditi, belle donzelle, tradimenti, amori e carcere. Il ritmo serrato del racconto lascia poco fiato al lettore, che viene catapultato nel mondo di Blueberry e rimane spesso quasi disorientato, anche per la densità del ritmo del racconto e la qualità del disegno di Giraud. Insomma siamo ai limiti del capolavoro ( )