I fear I didn't enjoy the book, but this may be due to my ignorance of Greek myths.

Nel 1922, tre anni dopo l'inizio dell'occupazione dell'Asia Minore da parte dei Greci, nel tentativo assai maldestro di approfittare della caduta dell'Impero Ottomano, l'esercito greco è in rotta. Una brigata perduta, al comando di un generale morfinomane e di un maggiore segretamente dedito alla propaganda comunista, accompagnata da preti, camion, muli e dromedari, affamata, sbrindellata e disperata, si aggira nel deserto anatolico senza riuscire a trovare la via per la costa. Una sorta di Anabasi che sfocia in inutili tragedie ed in una grande disfatta, causa principale della tristemente nota Catastrofe (il rimpatrio forzato di un milione di profughi, in una Grecia che allora aveva circa due milioni di abitanti in tutto e la conseguente profonda trasformazione del paese intero) e della distruzione di secoli di convivenza pacifica fra etnie e popoli. Oltre la dimensione allegorica, il romanzo affronta un periodo della storia greca contemporanea poco nota ai più. Notevole. ( )

Overall, this book was an interesting dive into a culture and time that I knew nothing about. I found myself in the hot geography of Asia Minor with the retreating Greek Army. The story itself was enjoyable, but his use of the language was what I found most appealing. Statements like "Aging was not a stairway but a landslide - A period of corporeal stability followed by a sudden subsidence." and "Anywhere else such silence would be unnatural for such a large gathering - it was the curfew of the heat."

I was there with them. Overall, a good read ( )