István Szabó (1) (1938–)

Budapest, antico quartiere Ferencvaros. Gli abitanti di un caseggiato prossimo alla demolizione non riescono a prendere sonno nella canicola agostana e allora pensano al loro passato. Rivivono le delusioni, le angosce, le speranze e guardano disincantati al presente difficile e tormentato. Con l'alba giunge la fine delle fantasticherie e si avvia un nuovo giorno. Sarà uguale agli altri? In questo film corale, attraverso lo scavo nella quotidianità Szabó recupera la dimensione della storia di una nazione dalle vicende travagliatissime. Degni di menzione sia la fotografia sia le musiche originali. (fonte: Mymovies)… (mere)

Seconda esperienza europea per Glenn Close dopo Le relazioni pericolose, con buoni esiti. Il regista István Szabó, famoso per il suo Mephisto, propone un film ambientato nel mondo dell'opera. Zoltan, un regista teatrale, sta mettendo in scena il Tannhäuser di Wagner per il teatro dell'Opera di Parigi. I problemi sono tanti: per i musicisti e per la prima cantante che viene dalla Svezia e si comporta troppo altezzosamente. Lo spettacolo verrà comunque portato a termine e il regista troverà anche l'amore. Costruito molto bene e con riuscita atmosfera musicale. (fonte: Mymovies)… (mere)

Un orfanello ha sofferto moltissimo per la morte del padre, tanto che ne ha fatto quasi un personaggio mitico, elogiandolo con i compagni e narrando loro sue immaginarie quanto eroiche imprese partigiane. Gli anni intanto passano e il protagonista, ormai adulto, sente il bisogno di liberarsi di quel mito ormai scomodo. Cerca così di dimostrare la sua maturità nuotando da una sponda all'altra del Danubio. Il film, premiato a Mosca, è un invito a vivere secondo le proprie esperienze e una condanna al culto della personalità. (fonte: Mymovies)… (mere)