Vittorio Storaro
Forfatter af The Last Emperor [1987 film]
Om forfatteren
Image credit: Credit: Rita Molnár, 2001, Cannes, France
Værker af Vittorio Storaro
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Almen Viden
- Køn
- male
- Nationalitet
- Italy
- Erhverv
- cinematographer
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- ISBN
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La vicenda si sposta nella Pechino del 1908. La millenaria Cina di questi anni e il suo impero sono scossi da avvenimenti politici e sociali disastrosi, oltre che da intrighi di palazzo e nobiliari assai tortuosi. Sia l'aristocrazia sia la burocrazia si fondano infatti sulle cospirazioni, ogni casa feudale complotta per un sempre maggior potere. La corruzione e l'ambizione sono dovunque, soprattutto adesso che l'imperatore Guangxu è appena morto, avvelenato dalle persone che gli erano più vicine appena dopo aver detto di voler riformare da cima a fondo l'impero, che ora attende di incoronare il nuovo Signore dei Diecimila Anni. Pu Yi, figlio di appena tre anni del principe Chun, viene condotto per ordine dell'Imperatrice Vedova entro le mura della Città Proibita, luogo riservato alla personale dimora imperiale e sede della celebre corte di eunuchi. Ivi, il bambino assiste alla morte della vecchia sovrana, chiamata il "Vecchio Buddha", e da cui è nominato erede al trono.
Immediatamente dopo, durante un'antica cerimonia ricca di colore e solennità, il bambino viene incoronato nuovo Signore dei Diecimila Anni, in presenza dei più alti dignitari cinesi e militari; come animale domestico gli viene donato un piccolo grillo da un suddito che ha viaggiato fino alla capitale per assistere all'evento. Dal giorno dell'incoronazione in avanti Pu Yi viene tenuto isolato da tutto il resto della Cina e dal mondo circostante al Palazzo Imperiale, da cui gli è categoricamente proibito di uscire. Per ovvi impedimenti d'età non viene informato di questioni di governo e di Stato, e non esercita minimamente il suo immenso potere, svolto invece dai suoi ministri e dagli eunuchi di corte, i quali lo crescono in un clima di forte ipocrisia e opportuno servilismo. L'unica persona che lo ama veramente è Ar Mo, la sua balia.… (mere)