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Masuji Ibuse (1898–1993)

Forfatter af Black Rain

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Om forfatteren

The son of middle-class landowners, Ibuse grew up in the country, for which he always retained a special feeling. While a student majoring in French literature, he published his first story and has since won almost every literary prize in Japan. His work is known for its eloquent use of dialect, vis mere irony, historical settings, and dry, sometimes dark humor. (Bowker Author Biography) vis mindre
Disambiguation Notice:

(spa) Información extraída de http://www.biografiasyvidas.com/biografia/i/ibuse.htm Editorial Libros Asteroide Wikipedia

Værker af Masuji Ibuse

Black Rain (1965) — Forfatter — 868 eksemplarer
Waves: Two Short Novels (1938) 37 eksemplarer
黒い雨 (新潮文庫) (1970) 12 eksemplarer
Pflaumenblüten in der Nacht (1985) 5 eksemplarer
文士の風貌 (1993) 3 eksemplarer
駅前旅館 (新潮文庫) (1960) 3 eksemplarer
山椒魚 (新潮文庫) (1948) 3 eksemplarer
日本の文学 53 2 eksemplarer
駅前旅館 2 eksemplarer
荻窪風土記 (新潮文庫) (1987) 2 eksemplarer
鞆ノ津茶会記 (1986) 1 eksemplar
Kosatec (2000) 1 eksemplar
La pioggia nera 1 eksemplar
La Salamandre (1990) 1 eksemplar
Czarny Deszcz 1 eksemplar
黑雨 1 eksemplar

Associated Works

The Oxford Book of Japanese Short Stories (1997) — Bidragyder — 227 eksemplarer
The Crazy Iris and Other Stories of the Atomic Aftermath (1984) — Bidragyder — 174 eksemplarer
Modern Japanese Stories: An Anthology (1962) — Bidragyder — 161 eksemplarer
Cień Wschodzącego Słońca — Bidragyder, nogle udgaver2 eksemplarer

Satte nøgleord på

Almen Viden

Kanonisk navn
Ibuse , Masuji
Juridisk navn
Ibuse Masuji
Andre navne
IBUSE, Masuji
Masuji IBUSE.
Fødselsdato
1898-02-15
Dødsdag
1993-07-10
Køn
male
Nationalitet
Japan
Fødested
Hiroshima, Japan
Dødssted
Suginami, Tokyo, Japan
Uddannelse
Waseda University (French, School of Fine Arts)
Erhverv
novelist
Organisationer
Bungakukai, Magazine littéraire (Collaborateur, 19 38)
Priser og hædersbevisninger
Cultural Medal of Japan
Kort biografi
Ibuse nació en 1898 en el seno de una familia terrateniente en el Districto de Kamo, Hiroshima. A los 19 años, empezó su carrera estudiando en la Universidad de Waseda en Tokio. En principio quería estudiar poesía y pintura pero le animaron a estudiar ficción y terminó especializandose en literatura Francesa. Ibuse sufrió acoso sexual por parte de un profesor llamado Noburu Katagami, por lo que tuvo que dejar la Universidad antes de su graduación; a pesar de este mal trago, comenzó a publicar historias a comienzos de los años 20, con lo que empezó a ganar presencia en el mundo lierario, gracias a algunos críticos muy importantes de Japón, que valoraron positivamente su obra. Los temas más recurrentes en su obra fueron fantasías intelectuales (que usaban alegorías animales), ficciones históricas, y la vida del país en general. No obstante, durante la segunda guerra mundial, trabajó para su gobierno redactando la Propaganda Oficial.

Su primera obra de éxito fue el cuento alegórico-satírico La salamandra (1929). Las técnicas simbolistas, a las que Ibuse, influenciado por la literatura occidental, recurrió con bastante frecuencia, dejaron paso más tarde a la experimentación de la técnica narrativa de la novela autobiográfica, que se convertirá en una constante de gran parte de su producción.

En Ibuse es característica una tristeza latente que, sin embargo, el autor resuelve con un toque de ironía en la descripción de la gente normal y en su afán por solucionar los problemas de la vida cotidiana, como ocurre en Ninguna visita hoy, de 1950. En la variedad de sus propuestas narrativas se encuentra también la novela de argumento histórico, por ejemplo Crónica de guerra de Sazanami, de 1930-1938, ambientada en el Japón del siglo XII, y El naufragio de John Manjiro, de 1937, la historia de un náufrago que, tras haber llegado a las costas de América, consigue volver al Japón a pesar de la prohibición de las autoridades Tokugawa.

La obra más significativa de Ibuse es La lluvia negra, de 1969, en la que sin retórica, con profunda sensibilidad y un contenido y solidario sufrimiento, el autor narra el trágico holocausto de Hiroshima.
Oplysning om flertydighed
Información extraída de http://www.biografiasyvidas.com/biogr...

Editorial Libros Asteroide

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This collection includes stories written over the course of many decades and I am, sadly, not particularly impressed by what I read. Ibuse (1898-1993) is best known for his widely acclaimed novel Black Rain (about the consequences of the atomic bomb dropped on Hiroshima). “Salamander,” one of his earliest stories, tells about a pretentious salamander who has grown too big to leave his home. The story is alternately funny and pathetic and the “protagonist” hardly sympathetic. The stories were generally mildly interesting but I doubt I will remember them for long. “Plum Blossom by Night” is the tale of a bloody drunk who accosts the narrator, demanding that he claim to be a witness to the fight that left him injured. The narrator instead concocts a plausible story that the drunk can use with his boss and promises to visit the man at work the next day—a story of lost opportunities, guilt, and social obligation. The title story recounts the postwar life of a psychologically damaged veteran who has become an object of both sympathy and ridicule in his village. Locals play along with his delusions, except when his mother locks him in a cage in the garden during his angriest or craziest outbursts. “Old Ushitora” is a comic story with sadder, more serious undertones. Ushitora breeds bulls that he hires out to other farmers. His son has always been embarrassed by this blatantly “sexual” activity and, following yet another argument, the father moves out. A man rescues an injured goose in “Savan on the Roof.” Although his act is kind and thoughtful, a wild bird isn’t destined for captivity and the story contains few surprises if nevertheless very well done. The translations were made by two experienced Tanizaki “veterans”; they read easily and seemed reliable. I suspect that Ibuse is simply not a writer to my taste.… (mere)
½
 
Markeret
Gypsy_Boy | Feb 16, 2024 |
L’ho già scritto in Letture in corso, ma sento la necessità di ripetermi: La pioggia nera potrebbe essere un distopico o un post apocalittico, di quelli che ti angosciano fino al midollo come i romanzi di McCarthy o di quelli che ti descrivono un mondo che non potrà – non dovrà – mai essere il tuo come i libri di Orwell.

Eppure La pioggia nera è un romanzo capace di scatenare lo stesso orrore e la stessa angoscia, ma purtroppo non offre la stessa, rassicurante via d’uscita delle distopie – “è solo la fantasia estrema di uno scrittore” – perché è basato su resoconti storici di quanto avvenne in seguito allo sgancio della bomba atomica su Hiroshima. È tutto orrendamente e tragicamente vero.

Nella sua volontà di raccontare quanto avvenuto nel suo Paese, Ibuse si trovò di fronte alla stessa difficoltà che affrontarono i/le sopravvissut* dei campi di sterminio: come si può narrare l’inenarrabile? Come si può trasmettere con le parole un evento al di là delle parole?

Ibuse sceglie di farlo attraverso il racconto degli ultimi, di quelli che non capiscono cosa stia accadendo e cercano di farvi fronte come possono: ogni resoconto è affidato ai singoli individui e Ibuse non cerca mai di dare una visione d’insieme di quanto avvenuto. Per lui non può esistere una visione d’insieme di evento così devastante e sconvolgente: se ne può parlare solo tramite scorci e molte saranno le voci che descriveranno in maniera diversa – ma non meno vera o accurata – cosa hanno visto quel terribile sei agosto.

Eppure, nonostante tutto questo, Ibuse non descrive gli/le abitanti di Hiroshima con pietoso vittimismo: il Giappone aveva sulla sua coscienza diversi orrori e non avrebbe certo esitato a sganciare una bomba atomica sugli Stati Uniti se ne avesse avute. No, Ibuse considera la bomba atomica un po’ alla stessa stregua di un evento naturale catastrofico – un terremoto o un’eruzione vulcanica – del quale l’essere umano è vittima rassegnata – cosa avrebbe potuto fare per evitarlo? Eppure c’è una sostanziale differenza tra un terremoto e lo sgancio della bomba atomica: tra le cause del movimento delle placche non ci sono esseri umani.

Ed ecco quindi il perché di questo titolo ossimorico, La pioggia nera: la pioggia, fatta d’acqua, elemento puro e vitale, è diventata nera, sporca e portatrice di morte. La bomba atomica ha distrutto non solo esseri umani, ma ogni equilibrio naturale: quale logica si può trovare in questo se ogni conoscenza precedente non vale più nulla? Nessuna, ma si cerca di fare quel che si può e andare comunque avanti: come Primo Levi cercava nella sua memoria i versi del XXVI Canto dell’Inferno dantesco, così Shigematsu recita il Sermone della morte per i morti, prima che siano cremati.

La pioggia nera è un libro immenso e potente. Tuttavia non ne consiglio la lettura a chiunque (anche se mi piacerebbe molto farlo): è un romanzo crudo e per leggerlo è bene armarsi di pelo sullo stomaco. Ci sono immagini che mi si sono stampate nel cervello manco le avessi viste davvero. Ibuse non racconta l’inenarrabile nella sua interezza, no, ma i frammenti saranno più che sufficienti a nausearvi.

Avrei gettato il mio bagaglio nel fiume. Guerra maledetta! Vittoria o sconfitta era lo stesso. L’importante era che finisse presto. Piuttosto che una guerra “giusta”, meglio una pace ingiusta.
… (mere)
 
Markeret
lasiepedimore | 25 andre anmeldelser | Sep 21, 2023 |
Basada en documentos históricos sobre la devastación causada por la bomba atómica y en entrevistas y diarios de víctimas de la masacre, ésta es la novela japonesa que mejor se ha enfrentado a las consecuencias de la explosión atómica en Hiroshima. El libro se centra en la historia de una joven, Yasuko, que se vio sorprendida por la lluvia negra radioactiva que cayó en los alrededores de Hiroshima.
 
Markeret
Natt90 | 25 andre anmeldelser | Mar 24, 2023 |
Published in 1965, this is a story of the aftermath of the atomic bombing of Hiroshima. It centers around the family of Shizuma Shigematsu, his wife Shigeko and their niece Yasuko. Shizuma has a job that requires him to travel around the city, and he relates his observations. He also transcribes Yasuko’s journal to provide to the family whose son may be interested in marrying her, though she is rumored to be a victim of the “black rain.”

This novel vividly depicts the human suffering from the bombing, including a massive number of deaths, devastation of the city, radioactive fallout, and the general confusion of the populace. It is a powerful portrayal of the human cost of atomic war, and in particular, the horrifying results of radiation sickness. It is fiction but is based on extensive research of actual accounts and interviews. It is a book for those interested in comprehending the entirety of WWII.… (mere)
 
Markeret
Castlelass | 25 andre anmeldelser | Nov 7, 2022 |

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