Anilda Ibrahimi

Ci sono le montagne, che si alzano verso il cielo per infilzarlo come coltelli. Ci sono i contadini che zappano dall'alba al tramonto, nei villaggi dispersi e dimenticati tra anguste valli. E ci sono le donne che nella cassapanca della camera da letto, conservano i ricordi della famiglia, la storia di ogni clan, custoditi con cura e immersi nel profumo delle mele cotogne. Per loro la giovinezza spensierata finisce presto, andranno subito in spose, mai per amore, ma solo per affari, per unire famiglie, appianare i contrasti e saldare patti. Col tempo acquisicono potere, e dettano le regole in casa, per arrivare all'apice quando sostituiscono la suocera. Si vive così nell'Albania del re Zog, finchè non arriva la guerra, i tedeschi, e poi il regime, che spia i suoi cittadini nel nome del comunismo. Allora non resta più nulla, si deve consegnare tutto al partito, ma le donne nella cassapanca conservano di nascosto i tesori più cari: il velo rosso del matrimonio, il corredo per la figlia, e quegli otrecchini dorati e rossi che la sorella Sultana ha potuto usare solo una volta, al suo matrimonio, ma poi è morta dando alla luce la sua bambina. La trama si snoda attorno alle storie di questa famiglia, alle donne, generazione dopo generazione. C'è Meliha, poi Saba, e la nipote Dora. E si snoda tra usi e costumi di questo popolo sconosciuto, che pratica in contemporanea le più diverse religioni perchè non sa cosa scegliere. Ora è cristiano, ma canta i lamenti ai morti e va dall'imam, va dalle maghe per avere profezie, per vincere su malocchio e maledizioni, e legge nei fondi di caffè. Vive di stenti e sofferenza, in una società stretta in regole ferree dove non c'è spazio per l'amore tra un uomo e una donna.… (mere)

Anilda Ibrahimi, 1972 in Albanien geboren, hat Journalistik studiert und
lebt mittlerweile in Italien. Aus der Ferne beschreibt sie in ihrem 1.
Roman die Geschichte ihrer Familie, besonders der Frauen, die über
Generationen hinweg die Familie zusammengehalten und deren Geschicke
gelenkt haben. Dabei lernt der Leser eine Gesellschaft kennen, die sich -
mitten in Europa - noch lange eine gewisse Urtümlichkeit behalten hat und
in den letzten Jahrzehnten - nach immensen Umbrüchen - zu einer neuen
Identität finden muss. - Saba ist ein junges Mädchen, als sie Anfang des
20. Jahrhunderts als Braut ins Haus ihres Ehemanns geschickt wird. Noch
ahnt sie nicht, was alles auf sie zukommt, aber sie schafft es, über viele
Jahre und zahlreiche Schicksalsschläge hinweg ihre Familie
zusammenzuhalten und zu einem gewissen Wohlstand zu führen. Die Autorin
erzählt eine unterhaltsame und zugleich lehrreiche Familiengeschichte aus
einem nahen und doch so fremden Land, der zahlreiche Leser zu wünschen
sind.
Der Band beschreibt in groben Zügen die Geschichte des ärmen Landes am äußersten Rand von Europa. Die dramatischen Schicksalsschläge und die Rolle der Frauen wird berührend und spannend geschildert. Ein wunderbarer Roman, den man fasziniert liest.… (mere)