Antonio Nicaso

Nel libro viene descritta la criminalità organizzata calabrese raccontandone la storia, la struttura e i codici la cui evoluzione non ha cancellato i vecchi rituali, che sono stati invece riabilitati, ma mai scartati; una organizzazione nella quale convivono San Michele Arcangelo e miti antichi, improbabili invocazioni al Vangelo e riti di iniziazione incentrati sul ruolo del "legame di sangue" tra gli affiliati inteso come principum vitæ e principum mortis. Un universo fortemente simbolico, utile per mantenere una sola identità in qualsiasi luogo e tempo.

Vi si analizza e si descrive il ruolo e il comportamento della 'Ndrangheta in ogni paese della Calabria in cui è presente, per poi passare all'ambito nazionale nelle venti regioni italiane e infine uno sguardo nelle attività illecite all'estero.

In appendice al libro è presente un glossario della terminologia mafiosa: i termini sono tratti in maniera integrale da sentenze e da rapporti giudiziari.… (mere)

Sono rimasto spiazzato: mi aspettavo qualcosa di diverso.

I due autori - di assoluta competenza, visto il mestiere che fanno - ripercorrono, per tematiche, i legami fra la chiesa e la 'ndrangheta a partire da fine '800 quando in Italia stava cominciando a svilupparsi il fenomeno del brigantaggio e delle prime cosiddette mafie.

Perchè sono rimasto deluso? Perchè il libro, in neanche 200 pagine che si leggono molto velocemente, ripercorre a grandi linee la storia di tali legami quasi come fosse un annale, un elenco di fatti che si concatenano nel tempo, senza approfondire, rimandando esclusivamente a fonti giudiziarie, che poi sono l'ispirazione di questo libro. Né più né meno.

Sembra quasi un libro per addetti ai lavori, forse troppo tecnico e/o poco interessante per un pubblico più vasto di semplici curiosi, come lo sono stato io, rapito sicuramente più dalla copertina e dal titolo ammiccante, che dal contenuto in sé.… (mere)